Ospedale di Dolo: preminenza territoriale

27/11/2015
difesa ospedale

Riportiamo il contenuto del volantino in difesa dell'ospedale di Dolo del "Coordinamento per le iniziative a tutela dell'ospedale di Dolo".

 

"Sembra che in Regione ci sia larga condivisione riguardo l’urgenza di ridurre il numero delle ULSS, da 22 a 7, una per provincia, con la conferma delle due aziende ospedaliere di Padova e Verona e dell’Istituto Oncologico Veneto.


Quale che sia la soluzione adottata, la nuova ripartizione delle ULSS comporterà inevitabilmente una ridefinizione, un bilanciamento dei servizi socio-sanitari, tenendo conto del bacino di utenza, dei flussi, dei collegamenti, della dislocazione, della distanza da altri presidi, delle esperienze consolidate, dell’economia di scala.


In tal senso l’ospedale di Dolo può tornare ad essere un riferimento territoriale ed aziendale primario, considerate:

  • la sua posizione geografica, centrale rispetto all’attuale bacino dell’ASL 13; 
  • la sua collocazione come centro nevralgico a livello viario e delle comunicazioni; 
  • le caratteristiche funzionali che, a livello effettivo e/o potenziale, ha dimostrato e dimostra di avere, con reparti e servizi in grado di fornire le varie prestazioni che a un grande ospedale vengono richieste;
  • l’equidistanza dai complessi ospedalieri di Padova e Mestre;
  • l’ampia disponibilità di spazi, tutti di proprietà pubblica, e la capacità ricettiva, grazie a due monoblocchi collegati in modo funzionale da una terzo corpo edilizio polivalente, più diversi edifici isolati;
  • la possibilità di collocare a Dolo tutti i servizi funzionali all’ASL, compresi direzione e uffici, senza oneri di locazione.

Allora basta con gli attendismi, con gli equivoci, con il detto e non detto.
La Regione e la Direzione ASL 13 devono urgentemente emanare atti e disposizioni tesi a sospendere trasferimenti e accorpamenti di reparti che penalizzano Dolo.


Va accantonato il progetto del “monoblocchino” in prefabbricato pensando, invece, alla sistemazione del monoblocco sud e del vecchio Pronto Soccorso.
I Sindaci della Riviera del Brenta devono pretendere un “tavolo regionale” dove: 

  • ribadire la necessaria modifica delle schede ospedaliere per riassegnare a Dolo la funzione di polo chirurgico;
  • valutare il ruolo preminente che l’ospedale di Dolo può avere in un nuovo assetto territoriale delle ULSS grazie alle sue caratteristiche, prerogative e potenzialità."